Campi Flegrei
Il Ritorno
delle Tartarughe Flegree
Il Parco Regionale dei Campi Flegrei promuove una campagna di
avvistamento.
di Peppe Del Rossi

In queste
notti d’estate, scrutando il cielo, non vi sarà difficile individuare la
piccolissima costellazione della Lira, lo strumento musicale costruito da
Ermes, con il carapace di una tartaruga, grazie alla luce emessa dalla sua
brillantissima Vega, quinta stella più luminosa del cielo dopo Sirio,
Canopo, Alfa del Centauro e Arturo.
La
tartaruga, presente nei miti e nelle leggende di tutti i popoli della
terra, è simbolo di forza e di saggezza, strumento divinatorio, immagine
contemporanea di un mondo preistorico, avvolto ancora da un grande
mistero.
Nel periodo
estivo, la tartaruga marina, (la più conosciuta nel mediterraneo è la
tartaruga comune chiamata anche: Caretta Caretta,), torna a riva sulla
spiaggia dove 25 anni prima è nata e scava con gli arti una buca profonda
anche 60 cm, nella quale vi depone dalle 80 alle 200 uova, fecondate nella
stagione precedente o addirittura due anni prima.

Francesco Escalona,
Presidente del Parco Regionale dei Campi Flegrei |
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Dopo l’incubazione che può durare dai 30 ai 70 giorni, dipende dalle
condizioni climatiche e dal luogo, le piccole tartarughe cercano di
raggiungere subito il mare, affrontando un percorso pieno di pericoli :
anche un ramo , per le loro piccole dimensioni, può risultare un ostacolo
invalicabile.
Tutto quello che accade poi, per le “poche fortunate” che riescono a
raggiungere il mare, rimane un mistero; il comportamento dell’età pre
adulta delle piccole tartarughe, è poco conosciuto, si dice, che questo
periodo della loro vita è definito “degli anni perduti”.
Due importanti Convenzioni Internazionali tutelano le tartarughe marine
dal grave pericolo di estinzione : La Convenzione sul Commercio
Internazionale delle Specie minacciate della Fauna e della Flora
Selvatiche (1973) e la Convenzione di Berna sulla conservazione della vita
selvatica e dell’ambiente naturale in Europa (1979). L’ Italia, ne vieta
la pesca, la detenzione, il trasporto e il commercio.
Il 9 giugno scorso è stato predisposto un protocollo d’intesa
istituzionale ed operativo permanente tra il Parco Regionale dei Campi
Flegrei, presieduto dall’ architetto Francesco Escalona e la Stazione
Zoologica Anton Dohrn di Napoli, partendo dal programma di monitoraggio
delle tartarughe marine, frequentemente avvistate nelle aree a mare del
Parco dei Campi Flegrei: pochi giorni fa, sabato 17 giugno, ne è stata
salvata una, dalla Guardia Costiera, arenata e in difficoltà sul litorale
di Licola, un bellissimo esemplare di 80 cm dal peso di circa 60kg.
ll programma di monitoraggio è già partito e vede coinvolti operatori del
mare ed associazioni culturali, che durante tutta l’estate monitoreranno
la spiaggia Fusaro-Cuma per individuare i segni del passaggio o della
presenza delle tartarughe.
L’iniziativa sta suscitando grande interesse tra i volontari e gli
appassionati e grande è stato l’entusiasmo con cui hanno partecipato, nei
giorni scorsi, alla dimostrazione, sulla spiaggia di Cuma, dove esperti
della stazione zoologica hanno insegnato ai presenti, a riconoscere i
segni del passaggio delle tartarughe.
Sono stati consegnati gli stampati, su cui ogni operatore deve annotare le
sue osservazioni, oltre la data, l’ora e il luogo; un metodo scientifico,
per un monitoraggio costante e permanente, i cui effetti benefici, come si
è visto, non sono tardati a presentarsi.
Il lavoro costante, condiviso e partecipato è un modello con- vincente e
il Parco Regionale dei Campi Flegrei lo sta adottando in tutte le sue
molteplici attività: guardare e sentire prima, per stabilire un’armonia
nelle azioni, senza le inutili e superficiali fughe in avanti.
Agire non per bruciare tappe, ma per trasformare e costruire. Come non
ricordare a questo punto, ciò che disse la tartaruga alla lepre nella
favola di Esopo: “L’importante non è correre, ma partire in tempo.”

continua...
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