Nel frattempo
di recente Legambiente, che da sempre si è impegnata ad aiutare le
popolazioni locali in ampia difficoltà, si è mobilitata ancora di più sul
problema dello stato di contaminazione radioattiva di Chernobyl. A seguito
dell’incontro tra il professor Shestopalov, specialista in Idrogeologia,
il professor Sobotovich, direttore dell'istituto ucraino di Geochimica
dell'ambiente e i delegati di Legambiente tenutosi a Kiev, è stato dedotto
che nella regione contaminata vi è una concentrazione di plutonio pari a
circa 100.000 curie per ettaro su una superficie di 900 chilometri
quadrati. Secondo le previsioni, questa alta concentrazione, impedirebbe
l'utilizzo del suolo per altri 200.000 anni.
Il tutto rende ancora più sorprendente il fenomeno naturale che si sta
verificando nella “foresta rossa”.
Per il momento quindi il mondo si gode uno spettacolo naturale inconsueto,
questa fauna selvatica che ha scelto di vivere in un posto completamente
insolito. E scruta il tutto da lontano e in punta di piedi, con la voglia
di non disturbare la nascita di questo nuovo paradiso naturale….
aspettando il risveglio di Chernobyl da un profondo incubo lungo ormai
vent’anni.
Roma
Con Ismaël Ferroukhi
nel cuore dell’Islam
di Marika Guerrini
E’ storia
d’amore il film di Ismaël Ferroukhi, il suo VIAGGIO ALLA MECCA, Leone del
Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentis”, è storia
d’amore.
Amore tra un padre ed un figlio, amore inespresso, che si nasconde dietro
incomprensioni, dentro i silenzi. Storia di un amore che si scioglie lungo
la via a loro insaputa, che si scioglie nell’abitacolo d’un’auto color
turchese con uno sportello arancio, lì sul lato destro, quello del padre.
Vecchia auto e vecchia valigia la sua, forse di trent’anni, forse la
stessa che aveva portato con sè dal Marocco, dalla sua terra verso lidi
stranieri, verso la Francia. Valigia da emigrante color sabbia dorata,
colore del suo deserto. Valigia allora custode di speranze, di avvenire,
ora di ricordi dal sapore di addio. E un tappeto preghiera.
Vecchia auto con uno zaino, piccolo, nuovo, del figlio, Rèda. E una tanica
per l’acqua.
Storia di un amore che si scioglie nell’esprimersi dei contrasti, nei
disaccordi delle soste, del cibo, degli incontri. Incontri mai fortuiti,
ma posti lì dal destino quali monito o predizione. Chi o cosa veste i
panni della vecchia signora che, senza alcun permesso, entrerà
nell’abitacolo, nella loro vita, che li accompagnerà per un tratto, troppo
tempo per il figlio. Questa vecchia ammantata di scuro che si esprimerà
solo a gesti, con un gesto, che non proferirà parola, mai, che il padre
accoglierà, comprenderà, di cui il figlio avrà paura. Chi veste quei
panni: la tradizione, il senso ultimo della vita, entrambe?
E’ storia d’amore questo film di Ferroukhi, un amore che si snoda scena
dopo scena, da una frontiera all’altra, tra
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dogane e doganieri, che
attraversa pianure, colline, montagne, che si snoda con ogni tempo, ogni
stagione. Parigi, Milano,Venezia e poi giù lungo i Balcani, finché la
cupola di Santa Sofia e i minareti della Moschea Blu non annunciano
Istambul, la Turchia, per sostare e continuare ancora giù, attraverso
deserti fino al lembo sud occidentale dell’Arabia Saudita, fino a La
Mecca, appunto, méta del padre che l’adolescente Réda ha seguito per
rispetto, null’altro.
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da catalogo 11° Festival
Mediterraneo |
Ma, La
Mecca, per Ferroukhi, non è solo luogo fisico, è luogo interiore, di
raccoglimento, di preghiera, ricerca simbolo d’ogni uomo qualunque sia
il credo e se ci sia. Per giungervi il viaggio è lungo migliaia di
kilometri, è pellegrinaggio fra tradizioni, costumi, pellegrinaggio
tra generazioni di genti diverse in luoghi diversi, pellegrinaggio
ognuno nella propria storia di padre e di figlio, tra oriente e
occidente, occidente ed oriente. Perché questo sono anche Réda e suo
padre, occidente ed oriente.
Migliaia di kilometri per giungere alla méta lentamente: perché non
hai preso l’aereo? chiederà Réda a suo padre. L’acqua
dell’oceano, salendo lentamente verso il cielo, si fa dolce.
risponderà il padre.
Così attraverso il... lentamente, si approderà al miracolo
dell’incontro di quest’amore che riuscirà totalmente a sciogliersi nel
manifestarsi, in ginocchio, dinanzi all’ineluttabile, si giungerà ad
una purificazione di entrambe, diversa per ognuno. Si giungerà e lo
sguardo di Réda, per tutto il film volto quasi sempre verso il suolo,
si volgerà al cielo nell’ultima scena sulla via del ritorno.
continua...
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