Pozzuoli una città in lutto

l'attesa - foto di peppe del rossi

Monteruscello 30 luglio 2013, al Palasport la città si stringe intorno ai suoi figli, vittime del tragico incidente. Parenti, amici, conoscenti e una moltitudine di cittadini si muovono lungo le strade del megaquartiere, simbolo del trasferimento di decine di migliaia di cittadini, che 30 anni fa iniziarono il loro tormentato allontanamento dalla Città madre.
Ogni luogo sembra pervaso da un silenzio profondo. Lo shock dopo la tragedia, non ha risparmiato nessuno. Un amico molto provato ha esclamato: “ il cimitero mi sembrava un set cinematografico, tanto era irreale. Mi guardavo intorno senza riuscire ad orientarmi, solo dopo un pò, grazie ad un amico, che mi ha guidato prendendomi sotto braccio, ho capito quanto tutto ciò fosse tragicamente reale.”

Un lutto che ha colpito l’intera città trasversalmente, in ogni direzione.
Anche chi ha partecipato ai funerali solo per stringersi intorno ai sui concittadini, si è ritrovato poi a fare i conti con un dolore che l’ha colpito di sorpresa, scoprendo forse, solo in quel momento, quanta conoscenza, quanta vicinanza e quanti momenti d’incontro ha vissuto, anche inconsapevolmente con le vittime, i parenti, ed i tanti amici, coinvolti in quest’immane tragedia e quanti difficili momenti della propria esistenza ha già condiviso con loro, per aver scelto di vivere la propria esistenza, in una terra irrequieta e tanto amata, in una continua ricerca di risposte, con il peso di un’attesa che trova il primo sostegno nell’unico grande sollievo di un abbraccio fraterno.
“Quanti significati sono celati dietro un abbraccio? Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona? Un abbraccio è esprimere la propria esistenza a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada, nella gioia che nel dolore. Esistono molti tipi di abbracci, ma i più veri ed i più profondi sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti. A volte un abbraccio, quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno, fissa quell’istante magico nell’eterno. Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso, fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa o si ha paura di sapere. Ma il più delle volte un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all’altro affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.” ( Pablo Neruda)

2 Commenti su "Pozzuoli una città in lutto"

  1. Ogni emozione dolorosa provata in quel giorni e’ in queste patole sapientemente descritta, sentendola viva nonostante i giorni trascorsi….per non dimenticare.

  2. Giuseppe del Rossi | 8 agosto 2013 su 09:19 | Rispondi

    Purtroppo la tragedia non si arresta.
    Oggi, 8 agosto, si svolgeranno i funerali di Simona, la giovane di 16 anni che dopo otto giorni di agonia ha subito la stessa sorte della sorella e del padre. La madre da poco uscita dal coma farmacologico è ancora all’oscuro di quanto accaduto.
    Ieri si sono svolti i funerali dell’autista del pullman precipitato dal cavalcavia.

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