Colorado – appunti di viaggio dalla suggestiva terra degli Indiani

Caro Direttore, questa è la 16^ volta che mi reco in Colorado e solo ora mi rendo conto che non te ne ho mai parlato.
Come saprai questo è stato il territorio delle più famose tribù indiane: Cheyenne, Arapaho, Kiowa, Comanche e la loro cultura e tradizione è tuttora presente in ogni luogo.
Appena metti piede all’aeroporto di Denver, durante l’interminabile percorso sui tappeti mobili, una piacevole cantilena e musica indiana, ti accompagna fino all’uscita. La stessa struttura è costruita a forma di tanti tepee (la classica capanna indiana), uno vicino all’altro, e la rende molto suggestiva e caratteristica.

Nei negozi di souvenir sono esposti moltissimi oggetti tipici, a prima vista artigianali, legati alla tradizione e alla mitologia indiana ma si rimane delusi quando capovolti vi si legge “Made in China”. Se invece, affascinati dalle tonalità delle montagne circostanti si propende per una pietra naturale la cui sezione sbalordisce per la brillantezza dei colori… si scopre che proviene dal Brasile. Evidentemente Indiani veri ne saranno rimasti pochissimi ed avranno lasciato tepee, cavalli e messaggi di fumo per le più comode villette con giardino, pick-up ed IPhone.
Tutto questo però non inficia la seduzione del paesaggio. Basta uno sguardo lungo centinaia di chilometri per rimanere ammaliati dalle praterie che si perdono all’orizzonte. L’altitudine (in pianura ci si trova a 1750 metri sul livello del mare), la rarefazione dell’aria e la mancanza di umidità amplificano il campo visivo e rendono il territorio ancora più vasto.
A chi è abituato a vivere a livello del mare si presentano presto gli effetti collaterali legati all’altitudine: leggere emicranie, naso sanguinante e pelle secca. Basta un po’ di tempo per abituarsi; un po’ di più al clima che sbalza dai 30° gradi all’ombra ai 5° in poche ore. E’ dovuto alle correnti d’aria che calano dalle Montagne Rocciose (Rocky Mountains) direttamente nelle pianure. Qui dicono “non ti piace il clima del Colorado? Aspetta mezz’ora e vedrai che cambierà!”
Gli agglomerati urbani (a parte i lunghissimi elettrodotti e le immancabili centrali di distribuzione) si immergono nella natura circostante rendendo il panorama meno monotono e si integrano con esso senza sconvolgerlo e senza disturbare la visuale. Te ne accorgi quando in auto ci si ferma ad un semaforo e si sente osservati da tante testoline che si alzano in piedi per scrutare se c’è pericolo: sono i cani della prateria, diffusissimi e molto prolifici, che vivono liberamente dappertutto. Vivono a contatto con l’uomo, sono abituati alla sua presenza e bisogna prendere i dovuti accorgimenti recintando giardini e campi coltivati per non farseli devastare. D’altronde loro hanno la precedenza visto che vi abitavano prima!
Un’altra specie molto presente è il coniglio. Te li trovi in giardino, lungo i marciapiedi, fuori la porta… insomma come da noi i topi! Nessuno li molesta e per non farsi fare le buche in giardino mettono le reti alle recinzioni.
Ma non sono le uniche presenze selvatiche; quando si va in montagna, bisogna fare attenzione agli attraversamenti di alci, cervi e spesso anche agli orsi. Insomma non capisco perché qui vanno allo zoo quando gli animali selvatici ce li hanno fuori casa!
L’altro giorno, facendo footing nel parco dove abito, mi ha colpito il segnale giallo che riporto qui sotto.
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C’è scritto: SERPENTI A SONAGLI – Possono esserci serpenti a sonagli in questa zona. Essi sono membri importanti della comunità naturale. Non ti attaccheranno, ma se disturbati o preoccupati si difenderanno. Mantieniti a debita distanza.
Questo ci fa capire il grandissimo senso civico, l’educazione ed il rispetto che da queste parti hanno anche per i serpenti a sonagli!
Oggi, ne ho visto uno dal vivo mentre mi attraversava tranquillo il viale dove camminavo. Mi sono fermato, ho aspettato che passasse e dopo un po’ ho ripreso il mio cammino. No, non sono coraggioso, sono terrorizzato dai serpenti, soprattutto da questi letali, ma è come se ci fosse un patto tra animali selvatici e uomo: io lascio stare te e tu lasci tranquillo me.
Lungo il percorso c’era un altro cartello che segnalava la presenza di coyotes.
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Anche su questo è spiegato che questo è il loro territorio, sei tu che lo hai invaso e devi fare attenzione a rispettare le loro abitudini. Quando sono ritornato a casa, una email del comitato di quartiere avvisava i condomini della presenza di uno di loro in un giardino mentre inseguiva un cane.
Un esempio per tutti sul modo di vivere qui in Colorado è visibile sul cartello stradale che avvisa l’automobilista dell’attraversamento di scolari.

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Il primo a sinistra è il nostro e i bambini devono correre per non essere investiti; qui invece attraversano tranquilli sicuri che le auto si fermeranno al loro passaggio.
In 9 auto su dieci, parlano al cellulare mentre guidano; sono quasi tutte donne. Non è vietato, come non è obbligatorio il casco: se vuoi te lo metti, altrimenti vai in giro con la classica bandana a stelle e strisce sulla fronte a bordo delle mitiche Harley Davidson.
Auto, moto, pick-up, fuoristrada, wagon, truck di ogni ordine, tipo e dimensione invadono le lunghe e larghe highways in una “confusione ordinata” anche nelle ore di punta. Ognuno prosegue in una delle 4 corsie senza spostamenti improvvisi o non segnalati.
Il codice della strada è diverso dal nostro e viene da ridere se penso al diritto di precedenza che c’è da noi e a quello americano. Da noi la precedenza ce l’ha chi proviene da destra; qui invece chi arriva prima all’incrocio. A prima vista potrebbe sembrare complicato credendo che il solito furbetto si infili prima di te. E invece no! Se si perde il conto, l’automobilista successivo gesticola “Prego, tocca a te” e l’altro timidamente “Sicuro?”. Perdono secondi interminabili in gesti di cortesia che a noi napoletani farebbero perdere la pazienza e dubitare della loro sanità mentale.

1 Commento su "Colorado – appunti di viaggio dalla suggestiva terra degli Indiani"

  1. Informazioni utili grazie! Visitero’ il Colorado nel mese di aprile se qualcuno fosse li e volesse fare qualche camminata nella natura e’ Ben accetto! All the best

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