Consiglia Azzurretti in Anna Cappelli nel Succorpo della SS. Annunziata a Napoli con la regia di Alba Scognamillo.

Fa sempre un certo effetto rivedere gli spettacoli del teatro di Annibale Ruccello. In particolare, colpisce l’entusiasmo con cui si sono svolte e si continuano a svolgere le innumerevoli rappresentazioni teatrali in tutta l’Italia, da 25 anni a questa parte. Un’energia radiante costante nel tempo, che sembra tener in vita l’universo delle pulsazioni, di un’ inarrestabile moltitudine.
Vite che si interrogano e cercano risposte attraverso un grande drammaturgo, perchè capace di fornire nuove elementi alla nostra percezione del quotidiano, attraverso la riscoperta di un tempo umano, fatto di solitudine e di emarginazione, ma anche di dolcezza ed autentica bellezza.

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In una prospettiva nuova, o forse semplicemente una speranza, fa intravedere la nascita di una visione alternativa, nella quale le dissonanze del “vivere reale”, diventano noumeni (realtà vera sottostante e nascosta) di uno sperimentalismo, in grado ancora di liberarci dalla schiavitù dell’immagine animica di un quotidiano vivere virtuale.
Un’esperienza molto interessante proprio in questa direzione è stata proposta il 3 e 4 giugno scorso dalla onlus “Loro di Napoli” che ha messo in scena Anna Cappelli, interpretata da Consiglia Azzurretti con la regia di Alba Scognamillo, nel Succorpo della Basilica della Santissima Annunziata a Napoli.
Nel ventre di un complesso monumentale in cui si trova un nosocomio e nel passato un ospizio: L’ospizio dei trovatelli all’annunziata a forcella e il Conservatorio delle Esposte, che ospitava giovani donne prive di famiglia.
Tra colonne e i piccoli altari Consiglia Azzurretti ci offre una bella interpretazione del monologo della figura femminile più inquietante del teatro di Ruccello, sotto lo sguardo vigile di Alba Scognamillo che ne ha curato un’attenta regia.
Con una bella recitazione limpidamente sciolta tra gli svariati giochi linguistici del testo, Consiglia ha saputo immergersi nella metafora, grazie alla magia del monologo a volte spinto verso un improbabile dialogo, dove l’altro anche se assente è presente, per l’azione incalzante del “tu” come vibrazioni del succorpo, a cui Consiglia fa abilmente ricorso.
E’ l’eco del succorpo a ricordarmi quanto disse ad un convegno su Ruccello, Concetta D’Angeli, docente di drammaturgia dell’Università di Pisa:“La scelta di un monologo che, attraverso la persistenza del tu, contiene l’eco del dialogo, secondo me intende rappresentare lo sradicamento, il disadattamento, la solitudine dei personaggi nel loro squilibrio interiore indotti dall’emarginazione reale”.
La pièce teatrale proposta da Alba Scognamillo è un’operazione originale in corpore vivo, lontano dallo sperimentalismo fine a se stesso. Capace di calare un personaggio come Anna Cappelli, simbolo di “un mutamento antropologico, che la porterà a divorare la propria identità” (Daria Di Bernardo), nelle viscere murarie di uno dei quartieri più antichi di Napoli, impregnati di pianti, canti e imprecazioni vernacolari. Un’atmosfera rimarcata dallo sguardo fisso di una bambola dell’800 posta in scena. Un testimone con lo sguardo cristallizzato come le emozioni della protagonista, la quale si muove verso il pubblico che l’accerchia, sfiora, senza vederli, i pochi oggetti presenti in scena, alcuni di essi sono trasparenti. Identità in dissoluzione.
Molto efficace e adatto al luogo, la scelta di suonare dal vivo, con l’organo di Antonio De Santis, gli stacchi musicali degli anni ‘60 del secolo scorso.


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6 Commenti su "Consiglia Azzurretti in Anna Cappelli nel Succorpo della SS. Annunziata a Napoli con la regia di Alba Scognamillo."

  1. Bel resoconto Peppe, ed è bello rivedere la “magia” delle tue foto. Hai “fissato” tutto l’amore cghe, ne sono sicuro, c’era nell’allestimento e ti ringrazio per questo.

    Speriamo davvero di vederci presto.

    Ti abbracci

    Carlo

  2. Grazie Peppe, un bell’articolo in onore di Annibale, foto bellissime di Consiglia. Spero di trovarti sempre vicino a noi quando rappresenteremo Annibale Ruccello.Saluti

  3. CARO PEPPE SO CHE HAI ALTRE FOTO E’ COMPLICATO PER TE INVIARMELE? GUARDANDO LE BELLE FOTO CHE HAI SCATTATO RICORDO L’EMOZIONE DI QUEI GIORNI. HAI COLTO DEI BEI MOMENTI.GRAZIE ,CIAO .ALBA

  4. CHE DiRE … … BRAVA! BRAVA E BELLA!

  5. giuseppe del rossi | 30 luglio 2011 su 19:58 | Rispondi

    Caro Carlo,
    sono io che devo ringraziarti! In un attimo mi hai fatto rivivere ricordi bellissimi. Spero davvero di vederti presto.
    Ti abbraccio
    Peppe

  6. giuseppe del rossi | 30 luglio 2011 su 20:00 | Rispondi

    Ciao Alba…per le foto nessun problema, trovo io il modo per fartele avere.
    A presto
    Peppe

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