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pagina 3

marzo 2006

Numero 4

Questo modello organizzativo, valido per città con più di 15.000 abitanti, garantisce un rapporto stabile e duraturo con i cittadini, dotando i municipi di poteri veri, di maggiore controllo, autonomia e di scelte condivise attraverso un continuo scambio relazionale con gli abitanti del luogo.
 

foto p.d.r.

Il decentramento per municipi di Pozzuoli, potrebbe coincidere con l’attuale suddivisione del territorio nei tre grandi aggregati urbani : Pozzuoli città antica. Pozzuoli città dei laghi che comprende arco felice, Toiano fino al mare. Pozzuoli città nuova, riferita a Monteruscello.
La pianificazione strategica della proposta dell’appello, è centrata inoltre, su 5 punti chiari, “ di attacco”, intorno ai quali ruotano la vivibilità, la produttività, l’arte e la cultura: 1- Il centro storico, un ampio complesso diversificato di grande interesse, nel quale va organizzata una pedonalizzazione effettiva, anche attraverso il miglioramento del trasporto pubblico. 2- Il recupero dei contenitori dismessi, tra cui l’ex Smom, l’ex ospedale Santa Maria delle Grazie, torre Toledo, Sofer, ecc. Anche se la maggior parte di essi, non sono di proprietà del comune di Pozzuoli, bisognerà pretendere, da chi ne è possessore, che vengano recuperati e integrati funzionalmente nel territorio che li ospita 3- Completamento e modernizzazione di Monteruscello, una città pubblica che deve diventare pubblica nei diritti e sempre meno pubblica nella proprietà, probabilmente come era stata ipotizzata nell’83. Monteruscello, possiede inoltre aree attrezzate per lo sviluppo della piccola e media industria. 4- bradisismo e sicurezza, sono temi che vanno ripresi attraverso una vertenza con lo Stato, sia sul quadro normativo che finanziario. Pozzuoli è considerato normativamente come una qualsiasi città che ha un grado di rischio sismico elevato, nonostante la sua evidente differenza nell’evoluzione del fenomeno e della modalità dell’azione sismica. Seppure, in regime di scarse risorse economiche dello Stato è difficile parlare di finanziamenti, l’aspetto normativo invece, è importante ed è legato solo alla volontà politica. 5- contro l’abusivismo edilizio, non solo perché l’abusivismo edilizio è “il corriere permanente di trasferimento di danaro alla malavita organizzata”, ma anche per l’enorme contenzioso che ne deriva e che grava quasi totalmente sulle spalle dei cittadini.

 

Per una Pozzuoli produttiva inoltre, si propone quanto già previsto dal piano paesistico e mai attuato (94-95), in particolare: il recupero dell’ex macello, compresa tutta l’area fino al rione Toiano e l’ex sofer, con l’attuale complesso dell’olivetti, dove insediare nuove attività, connesse allo sviluppo dell’industria del terziario avanzato, con manodopera altamente specializzata.
Sulla città d’arte e cultura, il filosofo Nicola Magliulo, parte dal disagio dei giovani e dalle difficoltà di dialogo che si manifestano all’interno della Scuola, e individua nella politica della coesione urbana, il primo momento fondamentale per contrastare il destino, secondo il quale le città , Pozzuoli compresa, tendono a spaccarsi in due, separando il centro, dai quartieri decentrati e dalle periferie. Privilegiare soltanto il centro della città con i suoi beni culturali, senza ricucire un tessuto di relazioni, tra centro ed aree decentrate, è devastante dal punto di vista sociale e crea delle ripercussioni negative, anche sugli abitanti e sull’ attività turistica dell’intera città: sempre più spesso, ragazzi di Pozzuoli si incontrano con ragazzi di altre parti attraverso un conflitto tra bande.
Per riunire sul piano culturale i diversi insediamenti del territorio, si potrebbero ad esempio, spostare una parte delle iniziative culturali, dal rione Terra al rione Toiano, dove è molto vivo il bisogno dei cittadini, di comunicare attraverso la loro storia e organizzare più momenti di incontro, intorno ai percorsi della memoria, legati al mondo operaio ed a quello cattolico, secondo la tradizione puteolana che ha saputo, da sempre, tenere insieme estrazioni culturali e sociali anche distanti tra loro. Così come è di estrema importanza uscire fuori dalla logica del grande evento con testimonial, seguito dal nulla e cercare invece, di attivare un
susseguirsi continuo di momenti culturali, anche spettacolari, su tutto il territorio, in grado di creare attrazione turistica e partecipazione dei cittadini, inoltre è inconcepibile che a tutt’oggi, non si percepisca la necessità,
 

foto p.d.r.


di rendere vivi i luoghi di una città, così impregnati di storia dell’impero romano, anche attraverso, come da tempo annunciata, la presenza di una sede universitaria.
Bisogna evitare di pensare ad uno sviluppo turistico arretrato rispetto alla tendenza europea, non si può fare turismo culturale semplicemente tenendo i musei aperti, si

 continua...

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