Questo modello
organizzativo, valido per città con più di 15.000 abitanti, garantisce un
rapporto stabile e duraturo con i cittadini, dotando i municipi di poteri
veri, di maggiore controllo, autonomia e di scelte condivise attraverso un
continuo scambio relazionale con gli abitanti del luogo.
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foto p.d.r. |
Il
decentramento per municipi di Pozzuoli, potrebbe coincidere con l’attuale
suddivisione del territorio nei tre grandi aggregati urbani : Pozzuoli
città antica. Pozzuoli città dei laghi che comprende arco felice, Toiano
fino al mare. Pozzuoli città nuova, riferita a Monteruscello.
La pianificazione strategica della proposta dell’appello, è centrata
inoltre, su 5 punti chiari, “ di attacco”, intorno ai quali ruotano la
vivibilità, la produttività, l’arte e la cultura: 1- Il centro storico, un
ampio complesso diversificato di grande interesse, nel quale va
organizzata una pedonalizzazione effettiva, anche attraverso il
miglioramento del trasporto pubblico. 2- Il recupero dei contenitori
dismessi, tra cui l’ex Smom, l’ex ospedale Santa Maria delle Grazie, torre
Toledo, Sofer, ecc. Anche se la maggior parte di essi, non sono di
proprietà del comune di Pozzuoli, bisognerà pretendere, da chi ne è
possessore, che vengano recuperati e integrati funzionalmente nel
territorio che li ospita 3- Completamento e modernizzazione di
Monteruscello, una città pubblica che deve diventare pubblica nei diritti
e sempre meno pubblica nella proprietà, probabilmente come era stata
ipotizzata nell’83. Monteruscello, possiede inoltre aree attrezzate per lo
sviluppo della piccola e media industria. 4- bradisismo e sicurezza, sono
temi che vanno ripresi attraverso una vertenza con lo Stato, sia sul
quadro normativo che finanziario. Pozzuoli è considerato normativamente
come una qualsiasi città che ha un grado di rischio sismico elevato,
nonostante la sua evidente differenza nell’evoluzione del fenomeno e della
modalità dell’azione sismica. Seppure, in regime di scarse risorse
economiche dello Stato è difficile parlare di finanziamenti, l’aspetto
normativo invece, è importante ed è legato solo alla volontà politica. 5-
contro l’abusivismo edilizio, non solo perché l’abusivismo edilizio è “il
corriere permanente di trasferimento di danaro alla malavita organizzata”,
ma anche per l’enorme contenzioso che ne deriva e che grava quasi
totalmente sulle spalle dei cittadini.
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Per una
Pozzuoli produttiva inoltre, si propone quanto già previsto dal piano
paesistico e mai attuato (94-95), in particolare: il recupero dell’ex
macello, compresa tutta l’area fino al rione Toiano e l’ex sofer, con
l’attuale complesso dell’olivetti, dove insediare nuove attività, connesse
allo sviluppo dell’industria del terziario avanzato, con manodopera
altamente specializzata.
Sulla città d’arte e cultura, il filosofo Nicola Magliulo, parte dal
disagio dei giovani e dalle difficoltà di dialogo che si manifestano
all’interno della Scuola, e individua nella politica della coesione
urbana, il primo momento fondamentale per contrastare il destino, secondo
il quale le città , Pozzuoli compresa, tendono a spaccarsi in due,
separando il centro, dai quartieri decentrati e dalle periferie.
Privilegiare soltanto il centro della città con i suoi beni culturali,
senza ricucire un tessuto di relazioni, tra centro ed aree decentrate, è
devastante dal punto di vista sociale e crea delle ripercussioni negative,
anche sugli abitanti e sull’ attività turistica dell’intera città: sempre
più spesso, ragazzi di Pozzuoli si incontrano con ragazzi di altre parti
attraverso un conflitto tra bande.
Per riunire sul piano culturale i diversi insediamenti del territorio, si
potrebbero ad esempio, spostare una parte delle iniziative culturali, dal
rione Terra al rione Toiano, dove è molto vivo il bisogno dei cittadini,
di comunicare attraverso la loro storia e organizzare più momenti di
incontro, intorno ai percorsi della memoria, legati al mondo operaio ed a
quello cattolico, secondo la tradizione puteolana che ha saputo, da
sempre, tenere insieme estrazioni culturali e sociali anche distanti tra
loro. Così come è di estrema importanza uscire fuori dalla logica del
grande evento con testimonial, seguito dal nulla e cercare invece, di
attivare un
susseguirsi continuo di momenti culturali, anche spettacolari, su tutto il
territorio, in grado di creare attrazione turistica e partecipazione dei
cittadini, inoltre è inconcepibile che a tutt’oggi, non si percepisca la
necessità,
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foto p.d.r. |
di rendere vivi i luoghi di una città, così impregnati di storia
dell’impero romano, anche attraverso, come da tempo annunciata, la
presenza di una sede universitaria.
Bisogna evitare di pensare ad uno sviluppo turistico arretrato rispetto
alla tendenza europea, non si può fare turismo culturale semplicemente
tenendo i musei aperti, si
continua...
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